Tutto sul metodo non invasivo

La comparsa del metodo non invasivo ha rivoluzionato il campo chirurgico e più in particolare la chirurgia del piede e della caviglia.

Tecnica percutanea: le operazioni possibili

A partire dagli anni 2000 e grazie alla tecnica percutanea, le operazioni del piede hanno conosciuto uno sviluppo senza precedenti.

La chirurgia mininvasiva è diversa dalla chirurgia tradizionale o “chirurgia a cielo aperto”. Questo tipo di chirurgia prevede l'esecuzione di una grande incisione per accedere alle strutture interne da operare.

Al contrario, la tecnica medica non invasiva consente di intervenire all’interno del corpo senza dover praticare grandi aperture.

Sebbene l’affermarsi del metodo non invasivo ci abbia permesso di rivoluzionare il nostro approccio alla patologia e il nostro modo di operare, esso non può essere utilizzato per tutte le operazioni. Infatti, alcune procedure chirurgiche non possono essere eseguite per via percutanea. Talvolta è quindi necessario ricorrere alla chirurgia a cielo aperto per completare le procedure effettuate per via percutanea.

Procedure eseguibili in percutanea

  • Tutte le procedure eseguite sui tendini
  • La maggior parte delle procedure eseguite sulle articolazioni
  • La chirurgia dell’alluce valgo per riallineare l’alluce
  • Correzione di una deformazione lieve del 1° metatarso
  • Interventi chirurgici per metatarsalgia (dolore sotto l'avampiede)
  • Correzione delle dita a martello

Deformità correggibili con la tecnica percutanea

  • Alluce valgo (o cipolla)
  • Dita a martello
  • Quinto dito varo (o bunionette)
  • Dolori della paletta metatarsale
  • Neuroma di Morton
  • Artrosi dell'alluce

La correzione delle deformità dell’avampiede rimane l’uso principale della chirurgia percutanea. Tuttavia, è possibile correggere alcune deformità del mesopiede e del retropiede come:

  • Talalgie
  • Osteotomia del calcagno, piede piatto
  • Esostosi calcaneare
  • Sindrome di Haglund
  • Artrosi della caviglia, artrosi della sottoastragalica

Storia e definizione della tecnica percutanea

L’affermarsi della tecnica percutanea in Europa e in Francia è il risultato di numerosi sviluppi in campo chirurgico.

Affermazione della chirurgia percutanea

La chirurgia percutanea è apparsa per la prima volta negli Stati Uniti negli anni ’40. Si è poi sviluppata gradualmente grazie al lavoro e alle ricerche dei podologi americani. Questi ultimi non avevano l'autorizzazione a esercitare negli ospedali, quindi hanno dovuto adattare la chirurgia per poterla eseguire in studio.

Fu solo nel 1980 che in Europa si affermò questa nuova tecnica chirurgica detta percutanea. Nel corso degli anni, la chirurgia percutanea è stata sempre più utilizzata dai chirurghi di tutto il mondo. Oggi questo metodo rappresenta una delle più grandi rivoluzioni della chirurgia moderna.

L’uso della chirurgia mininvasiva si estende a quasi tutti i settori della medicina: ginecologia, urologia, chirurgia del tratto digestivo, cardiologia...

Che cos’è veramente la chirurgia mininvasiva?

Il metodo percutaneo permette al dott Julien Lopez di realizzare microincisioni a livello dell'arto da operare per poter effettuare le necessarie procedure chirurgiche utilizzando diversi strumenti. A causa di un uso improprio, i termini “chirurgia percutanea” e “chirurgia mini-invasiva” sono usati per riferirsi alla stessa cosa.

L’esecuzione di un intervento in percutanea richiede sistematicamente l’uso di una tecnica di imaging medico non invasivo. Per fare ciò, il chirurgo utilizza una radioscopia che consente di effettuare radiografie durante l'intervento per guidare e controllare la procedura chirurgica. Il controllo visivo dell'operazione viene effettuato utilizzando schermi di controllo radiografico.

Oltre a questa tecnica, 2 strumenti vengono particolarmente utilizzati durante l’intervento chirurgico:

  • Beaver: È un bisturi molto sottile utilizzato per eseguire tutti gli interventi sui tessuti molli del piede (tendini, capsule...)
  • Fresa: Permette di eseguire osteotomie (procedure ossee volte a tagliare l'osso) o esostosectomie (procedure volte ad abradere l'osso)

I vantaggi del metodo percutaneo

A differenza della chirurgia tradizionale, il metodo percutaneo presenta numerosi vantaggi che migliorano significativamente il comfort del paziente.

La chirurgia a cielo aperto richiede l’esecuzione di incisioni più grandi a livello dell’arto da operare. Tali incisioni non sono prive di pericolo e possono comportare diversi disagi per il paziente: abbondante sanguinamento operatorio, dolore postoperatorio esteso a tutta l'area interessata dall'intervento, cicatrici visibili e spesso antiestetiche, aumento del rischio di infezioni, durata prolungata della degenza.

Le piccole incisioni necessarie per la chirurgia in percutanea riducono notevolmente gli inconvenienti per il paziente:

  • Le incisioni di pochi millimetri permettono di limitare la dimensione delle cicatrici. Il paziente trarrà beneficio da cicatrici estetiche, sottili e piccole.
  • La tecnica percutanea riduce inoltre significativamente il trauma chirurgico. I tessuti sono quindi più rispettati. Il dolore postoperatorio avvertito dal paziente è ridotto.
  • Le microincisioni aiutano anche a limitare il rischio di infezioni e complicanze. Infatti, quanto più grandi sono le incisioni, tanto maggiori sono le possibilità che un agente patogeno penetri nel corpo.
  • Il paziente può anche beneficiare di una dimissione anticipata dalla clinica. La maggior parte degli interventi per via percutanea vengono eseguiti in regime ambulatoriale, e ciò consente al paziente di tornare a casa lo stesso giorno.
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Le informazioni contenute in questa pagina sono fornite a titolo indicativo e si riferiscono a casi generali: la vostra situazione è specifica.

Il dottor Julien Lopez, chirurgo ortopedico del piede a Nizza, vi dà il benvenuto e vi consiglia l'aponeurosi plantare.

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